CUBA libri.Torna “Cimarrón – Biografia di uno schiavo fuggiasco” di Miguel Barnet

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Pablo Menéndez: californiano all’Avana

14. settembre 2010 – 21:52One Comment
Pablo Menéndez: californiano all’Avana

All’Avana, se chiedi di Pablo Menéndez non tutti, su due piedi, sanno dirti chi è. Ma se parli di  Pablo “l’americano” ecco che molti sanno risponderti, lo collegano al leader del gruppo Mezcla e, i più informati, alla storia della madre, Barbara Dane, la prima cantante folk-blues statunitense a visitare Cuba dopo il trionfo della Rivoluzione. Correva l’anno 1966, quando, incurante del divieto del suo governo, la folksinger nordamericana Dane si recò nell’isola caraibica per concerti e attività solidaristiche. Proprio in quei giorni è germinato un rapporto duraturo con quella terra, tanto che il ragazzino Pablo ha poi messo lì nuove radici: lì si  è sposato e sono nati suo figlio e suo nipotino.  Da molti anni Menéndez è uno dei musicisti più apprezzati di Cuba, e chi non conosce la sua storia e non fa collegamenti particolari crede oltretutto che sia di nazionalità cubana, anche per via del cognome ispanico. Infatti il nonno di Pablo era un asturiano che emigrò negli Stati Uniti, dove poi suo figlio (il padre di Pablo) incontrò Barbara (di origine anglossassone) e a Oakland, California, nacque il nostro. Che incominciò precocemente a suonare con il gruppo della madre e a 14 anni intraprese studi di chitarra all’Avana con il maestro Isaac Nicola. Tra i compagni  di scuola cubani vi erano nomi che sono diventati poi  dei famosi strumentisti  come Enrique Plà, Juan Pablo Torres e José Luis Cortés. Nel primo gruppo rock che formò c’erano tra gli altri il pianista Emiliano Salvador e il cantante Basilio Repilado, figlio di Compay Segundo. Entrò poi a far parte del GES, il Grupo de Experimentación Sonora dell’ICAIC, un collettivo in cui eccelleva il grande Leo Brouwer, un maestro e punto di riferimento incomparabile come compositore e  chitarrista classico e di musica contemporanea.

Prima di fondare il gruppo Mezcla, Pablo aveva maturato esperienze con la storica band di rockjazz afrocubano diretta da Carlos Alfonso, ovvero i Sintesis. La maggior parte dei critici e degli appassionati considerano Mezcla una formazione  di jazz-rock, ma sinceramente definirne lo stile  è quasi impossibile, in quanto sperimentano su più fronti, attraversano tutti i linguaggi, mescolano assieme di tutto,  dalla tradizione cubana alla musica internazionale: dalla Nueva Trova alla fusion, dalla rumba al reggae, dal jazz al blues.  “A differenza di paesi di lingua ispanica come Messico, Argentina ecc.  – esordisce Pablo intervistato al Club La  Zorra y el Cuervo, La Habana – in cui c’è stato un movimento di blues in lingua spagnola,  qui a Cuba noi siamo uno dei pochi gruppi che suona qualcosa di blues, ma partendo dalle conoscenze di questo linguaggio estetico  praticato in altre realtà internazionali. Io sono nato dentro la cultura blues degli States e quindi mi sono impegnato  per creare qualcosa di autentico, con testi nostri e non delle semplici traduzioni di canzoni o stilemi altri come avvenuto da più parti”.

Due straordinari musicisti che lo affiancano da diversi anni li potrete vedere anche nelle immagini raccolte qualche mese fa all’Avana. Il primo è il percussionista Octavio Rodríguez,quasi co-fondatore del gruppo – continua Pablo-  un rumbero mayor,  ottimo conoscitore e praticante della Regla de Ocha, uno dei primi a cantare in lingua yoruba e allo stesso a suonare la triade dei tambores batà”.  Il secondo è il giovane trombettista Mayquel González,  “un calibro di livello mondiale ” che gli appassionati di latin jazz avranno potuto apprezzare come ospite in altri gruppi.

Pablo è stato “due volte in Italia, nel 1972 e nel 1982, come nordamericano con il gruppo di mia madre, mentre con Mezcla ho suonato in Europa, in Medio Oriente ma non nella vostra Penisola. Qui a Cuba vengono molti italiani e spesso mi chiedono perché non andiamo mai a fare concerti là,  cioè nel tuo Paese” .

Mezcla annovera una discografia con oltre dieci titoli e tanti successi, uno, anche se datato, in nome di tutti è Rio Quibù.

In questa foto di qualche anno fa, la bisnonna Barbara Dane con i suoi  eredi.

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