CUBA libri.Torna “Cimarrón – Biografia di uno schiavo fuggiasco” di Miguel Barnet

Che bello tuffarsi nuovamente tra le pagine della Cimarrón- Biografia di uno schiavo fuggiasco dell’etnologo e scrittore Miguel Barnet di cui è appena stata pubblicata la nuova e bella edizione italiana a cura di Elena Zapponi, presentazione di Italo Calvino per i tipi della Quolibet edizioni di Macerata

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Ciao IVANO (+video)

19. giugno 2012 – 14:20One Comment
Ciao IVANO (+video)

Democratici, pacifisti, internazionalisti, moltissimi amici dell’America Latina e gli appassionati di baseball piangono la prematurissima  e repentina scomparsa di Ivano Albertazzi avvenuta il 18 giugno a Bologna. La cerimonia funebre  in un contesto di grande spiritualità orientale si è tenuta alla presenza dei famigliari e di tantissimi amici, ex colleghi,  conoscenti, alla Certosa di Bologna il 20 giugno.

E’ un giorno molto triste  oltre che per Elisa (la sua compagna), Chiara (la figlia) e  tutti i famigliari e amici intimi di Ivano Albertazzi, anche per chi scrive poiché eravamo amici e collaboravamo da più di trent’anni.  Piangono la sua perdita tutti gli amici e compagni che negli ultimi decenni hanno creato iniziative di solidarietà e di pace con i popoli dell’America Latina. Piange lo sport: Ivano è stato campione nazionale di baseball e da alcuni anni allenava con  immenso entusiasmo una squadra di giocatori della ‘pelota’ non vedenti.  Era orgogliosissimo dei risultati che stava ottenendo. Ivano era un uomo di poche parole, comunicava con gli occhi, e con il suo sorriso  spesso velato di ironia a volte ti spiazzava. Era unico, il suo parlare era spesso in bilico tra il serio e il faceto. Ma non mancava mai agli impegni presi, molto rigoroso con qualsiasi disciplina o hobby con cui si cimentava (sport, fotografia, filosofie orientali). Capace di risolvere sempre ogni tipo di problema materiale (ma si dilettava anche con il lato creativo) nell’allestire stand al festival de l’Unità, che d’estate diventava una sua seconda casa una volta terminati i suoi turni di lavoro in ospedale.  Se non era di servizio con la sezione del suo Partito, veniva a dare una mano allo spazio CARIBE (Italia-Cuba fino al 1992) o lo trovavi in una delle entità  dell’associazionismo culturale cui collaborava come volontario. Un tipo pieno di concretezza,  pochi fronzoli, andava sempre alla sostanza, era versatile nei lavori manuali (scusa Ivano se mi ripeto), indipendente, sempre superattrezzato. Il suo furgone (o l’automobile) era una sorta di laboratorio con cassette degli attrezzi da far paura,  ricche di martelli, chiodi, viti, listelli di legno, teli, pennelli, colori, trapano eccetera. Eri eccezionale.

Ci eravamo visti l’ultima volta diversi mesi fa quando decidemmo di mettere nel sito Micaribe.it quel che rimaneva (in bassissima risoluzione, purtroppo) del video girato dalla Rai nel 1989 a Cuba per la 3° Vuelta por la Paz a cui partecipò (foto: Ivano al centro  tra N. Villa, a sinistra e P.Neri, a destra – alle spalle il Cuartel Moncada di Santiago de Cuba)  come uno dei responsabili del tour guidato da Neri tra la strade e le genti dell’isola caraibica. Nei video (sezione miTube) lo si vede qua e là in sella alla bici o tra i leader italiani della manifestazione ricevuti dalle autorità cubane.

In queste poche righe il nodo alla gola non mi dà tregua e allora caro Ivano debbo fermarmi qui perché le lacrime mi impediscono di continuare, sono molto addolorato. Forse anche tu diresti basta, perché amavi l’essenziale e la sobrietà. Resterai nel mio cuore e in quello degli amici quaggiù ( altri sono già dalle tue parti, in alto che ci osservate) dell’Associazione Caribe,  organizzazione che hai contribuito a fondare, a difendere e a tenere viva fin quando è stato possibile. Poi, come sai caro Ivano, il volontariato (infettato dal virus della rassegnazione generale e dal tempo che cambia)  è andato via via calando, fino a scomparire del tutto. Tuttavia, e lo so che sei d’accordo, l’idea e lo spirito di conoscenza e di interscambio verso i popoli latinoamericani anche se claudicanti si mantengono in piedi. Purtroppo non avrò più il tuo sostegno morale, la tua telefonata, ma proverò di continuare a far camminare il tuo-nostro entusiasmo, la voglia di incontrare nuovi amici oltre l’Atlantico, luoghi dove  tu sei tornato più volte. E non dubitare che non appena avrò l’opportunità di tornarvi farò rivivere la tua memoria tra alcuni amici comuni. Grazie per tutte le tue attenzioni, la sensibilità, per l’amicizia che mi hai sempre dimostrato, mai una parola fuori posto. Ti stimo e ti ricorderò, sempre. Ciao Ivano.

Gian Franco Grilli

Diego, Paolo e Vincenzo all’ultimo saluto a Ivano

amici e conoscenti:

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