CUBA libri.Torna “Cimarrón – Biografia di uno schiavo fuggiasco” di Miguel Barnet

Che bello tuffarsi nuovamente tra le pagine della Cimarrón- Biografia di uno schiavo fuggiasco dell’etnologo e scrittore Miguel Barnet di cui è appena stata pubblicata la nuova e bella edizione italiana a cura di Elena Zapponi, presentazione di Italo Calvino per i tipi della Quolibet edizioni di Macerata

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Fabrizio Bosso 4et & Enrico Rava (Gallery, Imola)

28. aprile 2017 – 00:43No Comment
Fabrizio Bosso 4et & Enrico Rava (Gallery, Imola)

Dopo l’entusiasmo incontenibile manifestato a Paolo Fresu in quintetto pochi giorni fa, il pubblico del Teatro Ebe Stignani ha portato in trionfo il quartetto di FABRIZIO BOSSO e l’ospite speciale ENRICO RAVA per il secondo appuntamento imolese di Crossroads. Il concerto di queste due grandi trombe di generazioni e concezioni musicali diverse entra nella storia del jazz italiano, e non solo. Bosso è un musicista virtuoso, creativo, che tecnicamente può competere con i due o tre migliori trombettisti al mondo.

Circa due ore di musica tiratissima, seducente, difficile da raccontare per le emozioni che l’insieme di questo  quartetto diretto da Fabrizio Bosso riesce a trasmettere in continuazione. Quando un pezzo sembra aver toccato il vertice ecco che improvvisamente si apre un’altra finestra con un mondo inaspettato di nuovi suoni. Il pubblico  accorso numerosissimo (altro sold out) per godersi il rarissimo binomio trombettistico formato dal quarantenne piemontese Bosso e da una leggenda vivente come il settantottenne triestino Enrico Rava è andato in delirio . Una collaborazione che ha regalato momenti esaltanti dove la fantasia creativa senza confini di Bosso si è sposata a meraviglia con la saggezza e l’esperienza del navigatissimo Rava. Una serata indimenticabile, iniziata con l’intrigante composizione di Bosso intitolata “Dubai” (ma che ricorda moltissimo “Afro Blue” di Mongo Santamaria) e conclusasi sulle note avvolgenti dello standard “Estate” di Bruno Martino. In mezzo brani di stupefacente bellezza, tra cui una incantevole e romantica ballad di Rava su un buon tappeto armonico del pianista Julian Mazzariello, ma anche la gillespiana “A Night in Tunisia” con precisi pattern ritmici afrocubaneggianti imbastiti dalle corde del contrabbaso di Jacopo Ferrazza e dell’efficacissimo drumming di Nicola Angelucci.  Naturalmente, lo ripetiamo, Fabrizio Bosso ha confermato il suo enorme talento, anche se in questa occasione, forse per rispetto del “genio della musica Enrico Rava” (parole di Bosso), si è contenuto negli assoli, meno infuocati del suo solito.( Gfg)

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