CUBA libri.Torna “Cimarrón – Biografia di uno schiavo fuggiasco” di Miguel Barnet

Che bello tuffarsi nuovamente tra le pagine della Cimarrón- Biografia di uno schiavo fuggiasco dell’etnologo e scrittore Miguel Barnet di cui è appena stata pubblicata la nuova e bella edizione italiana a cura di Elena Zapponi, presentazione di Italo Calvino per i tipi della Quolibet edizioni di Macerata

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CorreggioJazz/CrossLatin: OMAR SOSA & C.ros

25. maggio 2018 – 14:48No Comment
CorreggioJazz/CrossLatin: OMAR SOSA & C.ros

Ecco il concerto n.1 della vetrina Latin di Crossroads, e Cuba ritorna al Teatro Asioli di Correggio (RE). Dopo la formidabile Marialy Pacheco (uscirà su Musica Jazz di giugno 2018 un’intervista con anche immagini dell’esaltante live all’Asioli), SABATO 26 MAGGIO, ORE 21,  arriva il progetto “Aguas” del duo afro-cubano Omar Sosa/Yilian Cañizares,  accompagnati da culo e’ puya, congas, timbal e quitiplá del venezuelano Gustavo Ovalles. 

 

Omar Sosa Palacio, gradito ritorno. Il caposcuola (dai più giovani considerato il guru) di quel “movimento” musicale che dall’”esilio” ha rilanciato il sound di Cuba su un piano mutato, ibridato, facendone un linguaggio universale è indiscutibilmente il pianista, tastierista e percussionista nato a Camagüey nel 1965. Emigrato nel 1993 in Ecuador, poi negli Stati Uniti e da tempo residente a Barcellona, Sosa è il più cosmopolita dei jazzisti afrocaraibici la cui carta vincente iniziale fu quella di combinare gli africanismi sonori presenti nelle Americhe e successivamente intrecciarli con quelli ancestrali del Continente Nero. “Un fuoriserie”, secondo Chucho Valdés, l’infaticabile Omar è mosso da una sconfinata curiosità culturale che lo ha portato ad amalgamare, con sapienza, jazz con tocco alla Monk, latin, canti e ritmi batá, elettronica e rarissime musiche del mondo. Per informazioni approfondite sull’artista vi rimando a Pan n.1/2017 (http://www.erjn.it/pan/pag7.htm) e Musica Jazz (giugno 2017).

Interrogato sul nuovo progetto in programma a Crossroads Omar Sosa risponde così: «E’ musica che vuole mostrare la visione personale di artisti di due generazioni dopo aver lasciato l’Isla Grande. Punto di vista musicale maturato in Europa, che indubbiamente ne ha influenzato l’estetica creativa e la stessa sonorità. La cubanità, le radici, i ritmi e le nostre tradizioni sono presenti, sempre, però con un’ottica che riflette le nostre nuove esperienze artistiche e di vita personale». Sosa finora ha firmato una trentina di album e a Correggio (26 maggio) presenterà in anteprima le musiche, ma non solo quelle, di «Aguas», il nuovo album (che uscirà a settembre 2018) firmato con Yilian Cañizares. Per il concerto correggesse ha invitato il percussionista venezuelano Gustavo Ovalles.

Jazz cubano donna.

Yilian Cañizares, violinista, cantante, compositrice è nata nel 1983 all’Avana. A quattro anni canta con Meñique, gruppo di bambini molto famoso a Cuba. Per otto anni studia contemporaneamente piano e violino. Ma predilige l’archetto e dall’Avana va a Caracas per perfezionarsi presso l’importante scuola El Sistema, nella medesima classe con Gustavo Dudamel. Iniziata al culto della santería è “figlia” di Ochún, la dea della femminilità, dell’amore, dei fiumi; Ochumare (2013) è il suo disco d’esordio come solista, ma ne annovera altri due. Seducente, dolce, simpatica, Yilian da alcuni anni risiede a Losanna (anche per amore), città da cui parte per suonare in ogni dove di tutto, tra sacro e profano, classica e jazz, son e pregón, Chopin e Grappelli, canta in spagnolo, lucumì e francese. E a proposito del tour con Omar Sosa racconta che «Suonare con Omar rappresenta una tappa importante poiché è il mio idolo, il mio eroe, la mia guida musicale e spirituale. Condividiamo cose che vanno al di là della musica, c’è una connessione di tipo ancestrale tra di noi che non richiede tante parole per intenderci e lo si percepisce sul palcoscenico».

Una noche di latin senza frontiere, con tumbao, montuno, canto yoruba, swing, jazz, world music, culo e’ puya, congas e quitiplá.

(gfg)

Yilian Canizares

Omar Sosa , Pza Verdi, Bologna 2017, foto: E.Puglisi

 

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