CUBA libri.Torna “Cimarrón – Biografia di uno schiavo fuggiasco” di Miguel Barnet

Che bello tuffarsi nuovamente tra le pagine della Cimarrón- Biografia di uno schiavo fuggiasco dell’etnologo e scrittore Miguel Barnet di cui è appena stata pubblicata la nuova e bella edizione italiana a cura di Elena Zapponi, presentazione di Italo Calvino per i tipi della Quolibet edizioni di Macerata

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Cd Novità: CLOROFILLA / CHLOROS PHYLLON

29. marzo 2019 – 10:20No Comment
Cd Novità: CLOROFILLA / CHLOROS PHYLLON

L’idea del nuovissimo cd della Tǔk Music pubblicato con il titolo “Clorofilla/Chloros Phyllon” di Francesco Diodati (chitarra),  violoncellista Leila Shirvani (violoncello), Sara Shirvani (pianoforte) e Enrico Morello (batteria)   è affine nello spirito ed in continuità con il fortunato “Lumina” (2017, della medesima etichetta di Paolo Fresu), nonostante sostanziali differenze tra i due progetti. Clorofilla è un intelligente connubio tra musica e versi, che spiccano nel booklet con 4 poesie internazionali  tra  cui “El Oceano Pacifico se Cruza con El Atlantico” del poeta cileno, (torturato dai golpisti), Raúl Zurita Canessa, di cui pubblichiamo note biografiche in chiusura del pezzo.  

 

Chloros Phyllon è un pigmento musicale.

Un suono di colore verde che declina energia e luce, poesia e pathos.

E’ il suono della terra. Della natura e dell’uomo che la abita.

Chloros Phyllon è la fotosintesi del pensiero. Paolo Fresu

L’idea di “Clorofilla/ Chloros Phyllon” (Tǔk Music, 2019) è affine nello spirito ed in continuità con il fortunato “Lumina” (2017, Tǔk Music), nonostante i due progetti abitino dimensioni autonome.

La clorofilla, pigmento scoperto nel 1817 da Joseph Bienaimé Caventou la cui parola proviene dal greco χλωρός, chloros = verde e φύλλον,phyllon = foglia) in questo caso è lo spunto che, tra poesia e riflessione, declina il colore verde nei suoi molteplici significati ponendo l’attenzione, attraverso la ricerca dei suoni contemporanei, sulle biodiversità, sullo stato del nostro pianeta e sul bisogno di rispettarlo e di viverlo con una rinnovata attenzione verso i vari stati della vita.

Tre dei 4 musicisti che hanno realizzato Clorofilla hanno già avuto modo di incidere per l’etichetta: il chitarrista Francesco Diodati come sideman nel primo album di Francesco Ponticelli ed in quello di Gaetano Partipilo, la violoncellista Leila Shirvani ha esordito proprio con Lumina, il batterista Enrico Morello in entrambi i dischi di Ponticelli.
Si tratta invece di una prima assoluta per la pianista Sara Shirvani, classe 1999 e sorella di Leila.

Le composizioni originali, per lo più scritte da Francesco Diodati ma con alcune incursioni nella tradizione folk italiana e persiana ad opera di Leila Shirvani, sono contraddistinte da atmosfere riflessive e rarefatte, con la melodia a guidare la musica ed a coniugare le due anime del gruppo: quella jazzistica del coté maschile e quella classico-contemporanea delle due sorelle.

Come la luce mette in moto il processo trasformativo della clorofilla, qui la musica si trasforma con l’immissione di elementi di varie tradizioni, dal folk dei materiali di origine di alcuni brani, alla classica al jazz. 
C’è un brano in particolare che riesce a sintetizzare idealmente tutto questo: ‘Country Song for Migrants’, efficace metafora dell’arricchimento che possono portare elementi provenienti da culture diverse dalla nostra.

Nel booklet abbiamo 4 poesie internazionali coordinate e selezionate dal poeta sardo Alberto Masala, attivo anche nel cinema, nel teatro e in radio.  
Oltre a “Se Questo Mare” dello stesso Masala sono presenti “S’Unda Manna” di Savina Dolores Massa – una delle più rilevanti voci della nuova letteratura sarda, “El Oceano Pacifico se Cruza con El Atlantico” del poeta e attivista cileno Raul Zurita, e “Code” di Billy Ramsell, tra i più importanti e apprezzati poeti irlandesi.

La splendida immagine di copertina è opera dell’artista giapponese ma residente a Montreal Raku Inoue, autore della serie “Nature Insects”, collage di insetti floreali realizzati in maniera completamente naturale, invece che con tecniche digitali, con fiori e foglie che l’artista raccoglie appositamente per ogni opera.

 L’8 marzo 2019 è uscito un video di animazione della traccia “Rami/Riturnella” realizzato da Alessandra Scandella, con l’editing di Matilde Montesi e Simone Pontini.

 

Di seguito le Biografie dei musicisti e dei poeti.

I MUSICISTI

Francesco Diodati

Chitarrista, compositore e improvvisatore, inizia gli studi musicali incontrando il Jazz. Subito dopo la laurea in Statistica Economica decide di dedicare la sua vita alla musica: inizia a scrivere musica per i propri gruppi, a viaggiare soffermandosi soprattutto a New York e Parigi dove approfondisce lo studio del Jazz tramite borse di studio e collaborazioni importanti, ampliando ulteriormente la sua visione musicale.

Nel 2015 il quartetto di Enrico Rava, con il quale collabora dal 2013, ha ottenuto il Top Jazz (Musica Jazz) come miglior gruppo. E’ dello stesso anno Wild Dance, inciso dal quartetto per ECM.

Oggi è uno dei più importanti improvvisatori della sua generazione e ha collaborato con personalità del calibro di Gianluca Petrella, Bobby Previte, Antonello Salis, Jim Black, Francesco Bearzatti, Shane Endsley, Dave Binney, Fabrizio Bosso, Paolo Fresu, Nils Landgren e molti altri.

Ha inoltre preso parte per 6 anni al progetto MyanmarMeetsEurope, con il supporto del Goethe Institute, con il quale ha partecipato a festival in tutta Europa e Asia.

I suoi album da leader hanno ottenuto riscontri entusiastici di critica e pubblico ed è stato votato come miglior chitarrista dal 2013 al 2018 dalla rivista JazzIt.

Lo stile di Francesco non è confinato a un singolo genere musicale: negli anni la sua curiosità lo ha portato a collaborare con danzatori, artisti visuali, coreografi e progetti multidisciplinari.

Oltre ai progetti YELLOW SQUEEDS, BLACKLINE, FLOORS, MAT collabora infatti con la danzatrice contemporanea Roberta Racis e con l’artista Sara Bernabucci.

Il risultato è una personalità musicale caleidoscopica ma fortemente identitaria.

 

Enrico Morello

Nato a Roma nel Febbraio del 1988, Enrico si avvicina precocemente alla musica ed inizia a dedicarsi allo studio della batteria a 9 anni.

La sua formazione segue un lungo percorso che inizia ufficialmente nella Scuola Popolare di Musica di Testaccio in Roma e culmina nel biennio di alto perfezionamento In.Ja.M. di Siena, all’interno del quale ottiene pieni riconoscimenti ed una borsa di studio completa per l’intera durata del corso.

Negli anni della sua formazione, Enrico, ha modo di approfondire lo studio dello strumento con alcuni fra i più illustri musicisti e docenti internazionali, fra i quali: John Riley, Greg Hutchinson, Eric Harland, Adam Nussbaum, Ferenc Nemeth, Ben Perowsky.

Conduce da anni un’intensa attività professionale che gli ha consentito di guadagnare un posto di rilievo fra i più richiesti ed interessanti musicisti di jazz in Italia.

Dal 2014 è un elemento fondante del quartetto di Enrico Rava con il quale porta avanti una lunga e proficua attività concertistica internazionale sugellata dall’incisione di un disco, Wild Dance, per l’internazionale etichetta ECM.

Nel 2015, il New Quartet di Enrico Rava, vince il referendum nella categoria Gruppo Italiano Dell’Anno per la prima rivista di jazz in Italia: “Musica Jazz”.

Sono numerose le formazioni che lo vedono protagonista sulla scena del jazz italiano, a partire dal trio di Alessandro Lanzoni, il quartetto ed il sestetto di Francesco Ponticelli, l’organ trio Syncotribe di Maurizio Giammarco, gli Yellow Squeeds di Francesco Diodati, il trio Andymusic di Manlio Maresca, fino al progetto Around Tuk di Paolo Fresu e molti altri.

Sono molteplici anche le esperienze internazionali di rilievo. Già in veste di studente, nel 2010, fu selezionato fra i migliori giovani allievi dell’In.Ja.M. per partecipare al Panama Jazz Festival e ad un tour negli Stati Uniti quale componente del sestetto di rappresentanza all’interno di un programma di scambio con il Berklee Global Jazz Institute di Boston, il New England Conservatory, il Conservatorio di Porto Rico e il Conservatorio Superiore di Parigi.

Nel 2014, come membro del trio di Alessandro Lanzoni, ricopre il ruolo di solista nella rappresentazione della Rhapsody In Blue di George Gershwin con l’orchestra sinfonica Oriental Orchestra, diretta dal maestro Xu Zhong, presso il Grand Theatre di Shanghai; esperienza replicata nel 2018 con la Suzhou Symphony Orchestra presso la Concert Hall di Suzhou (Cina).

 

Leila Shirvani

Violoncellista italiana di origine anglo-persiana, è nata a Roma nel 1992 da genitori violoncellisti.

E’ allieva di suo padre Mike Shirvani, con il quale ha cominciato lo studio del violoncello all’età di tre anni.

A sei anni è risultata vincitrice assoluta del Concorso “S.Cecilia” di Napoli e tale successo si è ripetuto per oltre 30 volte in concorsi Nazionali ed Internazionali.

Ha intrapreso la sua attività professionale all’età di dodici anni, quando è stata invitata a chiudere la stagione concertistica “Rivoli Musica” di Torino e da allora ha tenuto concerti da solista in Italia, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Svizzera, Austria e Germania.

Nel 2003, all’età di 11 anni, è stata la più giovane invitata al “London Music Competition”.

Le è stato conferito il Premio “Excelsius Musicae et Paces Nuntius”, in occasione di un concerto dell'”Eurofestival 2004″ al “Palazzo Venezia” di Roma. (Leila è stata la più giovane musicista a ricevere tale riconoscimento).

All’età di 16 anni è stata premiata al prestigioso concorso “Valentino Bucchi, il violoncello nel XX e XXI secolo.”

Nel 2009 ha ricevuto una medaglia del presidente della repubblica Giorgio Napolitano, al concorso

internazionale “Città di Valentino” di Castellaneta (TA) dove è risultata vincitrice assoluta, e nel 2013 ha tenuto un recital al Quirinale che è stato trasmesso in diretta su RAI Radio 3.

Leila Shirvani si è laureata in “Cello Performance” presso la University of West London e nel 2013 ha conseguito il titolo accademico “FLCM” (Fellow of the London College of Music).

In seguito si è specializzata con Giovanni Sollima all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Roma ottenendo il massimo dei voti e la lode.

Il suo repertorio spazia dal barocco alla musica contemporanea. Leila collabora frequentemente con compositori e ha prestato il suono a numerose prime esecuzioni.

Recentemente ha eseguito insieme a Giovanni Sollima la composizione “The Sound of the Falling Walls” di Enrico Melozzi per due violoncelli e orchestra in diretta su Rai 5 dal Teatro Regio di Torino.

Ha inoltre ricoperto il ruolo di primo violoncello e solista nel concerto di Capodanno dei 100 Violoncelli al Circo Massimo di Roma, di fronte ad una platea di oltre 40 mila persone.

Ha suonato e rilasciato interviste per numerosi canali radio-televisivi tra cui Rai1, Rai2, Rai5, Rai Radio3, Radio Vaticana, Euroradio ed Euroclassica.

 

Sara Shirvani

E’ nata a Roma nel 1999 ed ha iniziato giovanissima lo studio del pianoforte sotto la guida della madre, vincendo a soli sei anni il primo premio assoluto al 5° Concorso Nazionale di Formia.

Successivamente è stata vincitrice di numerosi altri primi premi in concorsi nazionali ed internazionali: Concorso Magliano Sabina, Concorso Internazionale “Mozart” – Roma, Concorso “Città di Bacoli” (NA), Concorso Internazionale “Anemos” – Roma, Premio Musicale “Alberto Gori”, Concorso di Esecuzione Pianistica “Città di Bucchianico”, Concorso Pianistico Internazionale di Cercola, Concorso Pianistico Internazionale “Città di San Giovanni Teatino”.

Ha vinto il prestigioso concorso “Valentino Bucchi” (edizione fino a 16 anni) ed è stata premiata al Concorso Pianistico Internazionale di Treviglio.

Ha cominciato presto ad avvicinarsi alla musica da camera suonando a quattro mani con la madre sin da piccolissima, e in duo con la sorella Leila.

Le sorelle hanno tenuto recital nell’ambito del Ravenna Festival, al Palazzo Braschi di Roma in occasione della rassegna “Suona Roma”, al Festival del Golfo di Castellabate, per gli Amici della Musica di Milano, al Festival “Nuovi Spazi Musicali” di Ascoli Piceno, al “Festival delle Arti” (RC).

Nel Marzo 2017 la giornalista Cinzia Fiorato ha girato un breve documentario su “The Shirvani Sisters” dal titolo “Note Senza Frontiere” andato in onda su Rai1.

In tempi recenti il duo ha collaborato con il compositore Enrico Melozzi il quale ha scritto appositamente per loro diverse composizioni originali.

 

I POETI

Alberto Masala, sardo. Poeta e scrittore plurilingue. Pubblica in Italia, USA, Francia. È in raccolte e antologie in numerosi paesi del mondo. Traduttore (Kerouac, Ferlinghetti, Pey, Malina, Mereu, Hawad, Zurita). Nel suo percorso, oltre alla direzione di progetti artistici (Berlino, Amsterdam, Salonicco, Bologna, Sardegna), anche teatro, cinema, radio. Ha scritto opere musicali e va in concerto dal vivo. Ultime pubblicazioni: negli USA Alphabet of streets, a cura di Jack Hirschman, tradotta da Jonathan Richman, in Italia: Piangete, Bambini! (illustrato da Daniela Pareschi) e BUSHIDO per il CD di Marco Colonna, musicista con cui collabora stabilmente.

Savina Dolores Massa, scrittrice, poeta, attrice e drammaturga, è una delle voci più rilevanti della Nuova letteratura sarda. Tradotta in Francia, le sue opere sono oggetto di studio e analisi critica per le originali soluzioni narrative e l’introspezione dei personaggi. Numerose le partecipazioni ad antologie e raccolte. Autrice di 5 romanzi: UndiciMia figlia folliaOgni madreCenere calda a mezzanotteIl carro di Tespi, e la raccolta poetica Per assassinarvi, Piacere siamo spettri, tutti editi da Il Maestrale.

Billy Ramsell, irlandese di Cork, dove collabora con una casa editrice che ha contribuito a fondare. Ha pubblicato due raccolte con Dedalus Press, Complicated Pleasures e The Architect’s Dream of Winter (tradotto in Italia da Lorenzo Mari), che è stato selezionato per l’Irish Times Poetry Now Award e definita dalla Shine Strong Award “miglior prima raccolta di un poeta irlandese”. Il suo lavoro è apparso su importanti riviste letterarie, è invitato in festival ed eventi in tutto il mondo.

 

 

Raúl Zurita Canessa, cileno. Arrestato dai militari del golpe di Pinochet, subisce torture nello Stadio di Playa Ancha. Poi trasferito, con altri prigionieri, sul cargo Maipo è liberato dopo sette mesi. Nel 1979 fonda, con la scrittrice Diamela Eltit, CADA (Colectivo de Acciones de Arte), per realizzare azioni di resistenza al regime. Nel 1982 una delle azioni più famose: con la scia disegnata da cinque aerei, scrive nei cieli di New York un poema di 15 frasi per i diritti delle minoranze del mondo. Nel 1983 promuove la campagna del NO + contro Pinochet, attiva fino al 1988, anno della fine alla dittatura. Nel 1993 scrive il celebre verso “Ni pena ni miedo” visibile dall’alto nel deserto di Atacama. Ottiene la borsa Guggenheim e diventa docente di letteratura all’università Statale della California. La fama arriva nel 1979 con Purgatorio, prima parte di una trilogia che prosegue nel 1982 con Anteparaíso e nel 1994 con La Vida Nueva. È nominato addetto culturale nell’Ambasciata cilena a Roma fino al 1995. Nel 2000 ottiene il Premio Nazionale di Letteratura del Cile. Nel 2002 a Berlino con una borsa di studio, inizia il suo libro monumentale: Zurita. Nel 2006 riceve il Premio di Poesia Josè Lezama Lima per l’opera INRI; in quello stesso anno appare nelle librerie Los Países Muertos. Nel 2007 sarà la volta di Las ciudades de agua e Cinco Fragmentos. Nel 2011 è pubblicata l’opera Zurita, di oltre 700 pagine, a cui ha lavorato per dieci anni. Il libro raccoglie parti di opere pubblicate in precedenza e mescola generi diversi: poesia, romanzo, storia, biografia. Nel 2012 Zurita inizia a tradurre la Divina Commedia. Nel 2015 è dottore Honoris Causa all’Università di Alicante e all’Universidad Técnica Federico Santa María. Nel 2016 il premio Iberoamericano di Poesia Pablo Neruda. Docente all’Università Diego Portales e visiting professor alle università di Tuftus, California, Harvard.

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