CUBA libri.Torna “Cimarrón – Biografia di uno schiavo fuggiasco” di Miguel Barnet

Che bello tuffarsi nuovamente tra le pagine della Cimarrón- Biografia di uno schiavo fuggiasco dell’etnologo e scrittore Miguel Barnet di cui è appena stata pubblicata la nuova e bella edizione italiana a cura di Elena Zapponi, presentazione di Italo Calvino per i tipi della Quolibet edizioni di Macerata

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CORREGGIO JAZZ-Crossroads: Rubalcaba/Nuviola duo

18. luglio 2021 – 22:39No Comment
CORREGGIO JAZZ-Crossroads: Rubalcaba/Nuviola duo
GONZALO RUBALCABA & AYMEE NUVIOLA DUO, di ritorno da Correggio Jazz- Crossroads, 16 luglio 2021.  Se la musica afrocubana (e in parte anche l’afro-latin) è ritmo, è alma (anima), è swing, è melodia, è armonia, chi però cattura principalmente l’attenzione del pubblico è il ritmo con quel particolarissimo swing en clave che la tipica sezione ritmica afrocubana riesce a fornire.

Se la musica afrocubana (e in parte anche l’afro-latin) è ritmo, è alma (anima), è swing, è melodia, è armonia, chi però cattura principalmente l’attenzione del pubblico è il ritmo con quel particolarissimo swing en clave che la tipica sezione ritmica afrocubana riesce a fornire. Privare un progetto (per ragioni economiche, immagino) di questo fondamentale elemento in un repertorio incentrato su bolero-feeling è come indebolirne la quintessenza e la capacità attrattivo-comunicativa della musica cubana. Prendendo poi a riferimento la calientisima e prolungata performance vicentina in ottetto, abbiamo avuto la sensazione, o presunzione, che sia proprio questa la ragione di una conclusione abbastanza soft (leggasi con un solo bis) del concerto correggese di Gonzalo RUBALCABA (uno dei grandi protagonisti del piano jazz mondiale e depositario eccellente della tradizione cubana) e di Aymée NUVIOLA (talentuosisima vocalist premiata con Grammy) che ha intonato, tra le altre, Lagrimas Negras,Bemba ColoràMi mejor cancion (di José Antonio Mendez,uno dei padri del feeling o filin), El manisero e, con estrema intimità, la sua Nada es para ti. Al di là di queste personali impressioni, il duo ha saputo tenere in pugno il pubblico del Teatro Asioli, e come già anticipato, nonostante l’inafferrabilità di alcune modalità musicali ed estetiche come, ad esempio, il feeling, ossia la jazzificazione del romantico bolero, di cui chi scrive invece è fanatico, come lo è di qualsiasi forma canzone nel jazz. Di qui, il dubbio che abituali appassionati di jazz e di Crossroads-Correggio abbiano accolto tiepidamente questa dimensione boleristica privata del tipico tumbaito, di quel pulsante beat che dalla testa impulsi alle anche fin giù ai piedi. Prima di concludere va sottolineato l’inizio del concerto in piano solo, dove i più attenti cultori di jazz e gli esperti di musiche cubane avranno apprezzato il magistrale Gonzalo rileggendo magnificamente First Song di Charlie Haden e El Cadete Constitucional di Jacobo Rubalcaba, due capolavori per palati raffinati.
 (gfg)

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