CUBA libri.Torna “Cimarrón – Biografia di uno schiavo fuggiasco” di Miguel Barnet

Che bello tuffarsi nuovamente tra le pagine della Cimarrón- Biografia di uno schiavo fuggiasco dell’etnologo e scrittore Miguel Barnet di cui è appena stata pubblicata la nuova e bella edizione italiana a cura di Elena Zapponi, presentazione di Italo Calvino per i tipi della Quolibet edizioni di Macerata

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CubAfrica, il progetto di Alfredo Rodriguez & Richard Bona

29. luglio 2021 – 09:30One Comment
CubAfrica, il progetto di Alfredo Rodriguez & Richard Bona
Paradiso Jazz 2021. UN TRIPUDIO di ritmi e di canti afro di fronte a una platea festosissima che ha tributato lunghe e numerose ovazioni alla performance del trio Richard Bona,  Alfredo Rodriguez e Ludwig Afonso ospite del Paradiso Jazz festival 2021 nella serata di martedì 27 luglio Diciamolo pure: questo è stato il più importante concerto di afro –latin di tutta l’estate musicale bolognese se non regionale.

Richard Bona, camerunense, bassista, multistrumentista e cantante era già noto a gran parte del pubblico per essersi imposto da alcuni anni nel mondo del jazz, mentre il pianista cubano, nonostante talento, virtuosisimo e produzioni al suo attivo sotto l’ala prestigiosa di Quincy Jones risulta ancora un illustre sconosciuto ai puristi nostrani del jazz. Alfredo Rodriguez e Richard Bona con questo progetto hanno combinato le lingue e le radici della musica africana con quelle di Cuba su un canovaccio preferenziale di composizioni di Rodriguez integrate da standard afrocubani, tra cui anche opere provenienti addirittura dal teatro musicale della zarzuela come il centenario tango congo jazzificato ¡Ay! mamà Inés (Eliseo Grenet), che ha dato il LA con il cadenzatissimo ritornello “…Todo lo negro tomamo café…” allo spettacolare concerto sanlazzarese partecipato, tra l’altro, anche da una folta e allegra comunità africana per applaudire, si suppone, il suo idolo ed eccellente connazionale Bona. Ma fin dalle prime battute questa realtà multietnica è rimasta incantata e conquistata dalla strabordante vitalità del giovane pianista cubano e dal solido drumming del connazionale Ludwig Afonso. Tra i brani in scaletta abbiamo riconosciuto anche Gitanerias, Bilongo (Negra Tomasa), Raices, la viralissima O sen sen sen, la zamba argentina Alfonsina y el Mar rivisitata dalla suadente voce di Bona, una lunga citazione della guaracha santiaguera Que me digan feo (E. Bonne). Potremmo continuare su ritmi e ingredienti impiegati in questo magnifico impianto che ruota comunque attorno all’incontenibile montuno pianistico di Alfredo e della carsica clave di Afonso su cui si innesta il poliedrico e versatile artista camerunense in grado di tenere in pugno allegramente il pubblico,  ma preferiamo suggerirvi l’ascolto di alcuni  frammenti del concerto raccolti nel seguente video. (Gfg)

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