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Colombia

E’ poco visitata dal turismo internazionale per un’immagine offuscata dai problemi della droga, cartelli del narcotraffico, scandali, massacri, movimenti guerriglieri, sequestri ecc. Fenomeni che esistono, è vero, ma in una dimensione molto meno grave rispetto a quanto si crede o si tenta di far credere all’opinione pubblica. E i mezzi di informazione ne parlano soltanto quando succede qualcosa di eclatante e tirano fuori immagini obsolete di repertorio. Ma raramente vanno a sbirciare per scoprire i lati positivi di quella realtà. E invece  chi osa viaggiare fuori dai circuiti turistici di massa ed ha frequentato questo grande paese negli ultimi 6 o 7 anni si è reso conto che le cose sono un po’ diverse da come vengono dipinte. Sono lontani i tempi di Pablo Escobar, e passeggiare per Medellin, Bogotà, Cali, Pereira, Manizales, Buenaventura, Cartagena, Santa Marta, Barranquilla, Riohacha o luoghi minuscoli e sconosciuti come Santuario o Apia vuol dire incontrare angoli insoliti, fare amicizia con grande facilità con tante persone, e quasi mai per chiedervi il dollaro per sopravvivere o rifilarvi cianfrusaglie. Quella della Colombia è una realtà che  cambia in continuazione e con la quale potrebbe essere utile fare esercizi comparativi con il nostro modo di vivere, a mente libera, senza pregiudizi e con obiettività. Per esempio: siamo sicuri che i cartelli del narcotraffico (in altri paesi si chiamano diversamente ma…) siano solo un patrimonio di quella terra? La violenza è una tipicità esclusiva di quel mondo? Scandali e corruzione della politica ogni tanto sfiorano anche noi oppure no? E ci fermiamo qui. Quindi,  molto più giusto e corretto sarebbe quello di guardare con i nostri occhi e approfondire gli argomenti (oggi è più facile che in passato) che ci vengono proposti come verità assolute. Dubitare ogni tanto non fa male. Perché  accade spesso, non sempre, che qualcuno, potente e non disinteressato, cerca di indirizzare o condizionare i nostri desideri di viaggiare e conoscere. Beh, in questo caso, con un viaggetto in Colombia fareste delle belle sorprese rispetto a molti  stereotipi. Eppoi,  prima di sentenziare sarebbe buona norma andare oltre le logiche del mercato, guardare ai lati, senza paraocchi, osservare dietro l’angolo di casa, strade e zone a noi più vicine piene di queste piaghe. In sintesi, pur con tutti i problemi sociali, le limitazioni, i problemi di sicurezza (in alcune aree del Paese) e le ingiustizie esistenti, ovviamente criticabili, diciamo che  la Colombia merita maggior turismo e interesse dalla comunità internazionale.  In fondo, lì c’è tanta gente straordinaria, cordiale, che lavora, ci sono onesti e furbetti, e tra gli oltre 40 milioni di abitanti non sono tutti narcotrafficanti, spacciatori o “corrieri internazionali” di ovuli. Un mix di luoghi comuni che resiste tra le persone poco informate e sono molte nel mondo. Luoghi comuni che ci danno fastidio quando all’estero come italiani siamo mafiosi, un po’ cialtroni ecc. Tornando alla Colombia diciamo perfino che: in alcuni aspetti – ad esempio nei rapporti con gli stranieri e in base alle nostre esperienze  – il colombiano si distingue positivamente rispetto a tanti cugini dell’America Latina.  Andare per credere! E al vostro rientro forniteci le vostre impressioni.

Per saperne di più, consigliamo di cercare in internet i libri di Guido Piccoli, uno dei massimi esperti sulla Colombia. E tra i vari siti: www.colombia.travel e www.absolut-colombia.com

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