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Ravenna Jazz: DIANNE REEVES

6. maggio 2015 – 16:12No Comment
Ravenna Jazz: DIANNE REEVES

Ravenna Jazz 2015 continua a percorrere le vie del jazz vocale più altolocato: venerdì 8 maggio al Teatro Alighieri (inizio alle ore 21) si esibirà la jazz diva Dianne Reeves. Con lei, per dare vita al variopinto programma musicale “Beautiful Life” ci saranno Peter Martin (pianoforte), Romero Lubambo (chitarra), Reginald Veal (contrabbasso) e Terreon Gully (batteria).

Gian Luigi ‘Bubi’ Staffa (pandeiro, pandeiro muto, effetti, elettronica) sarà invece protagonista del concerto Aperitif gratuito delle ore 18:30, al Caffè degli Ariani.

Come le grandi jazz divas del passato, delle quali è una vera erede moderna, Dianne Reeves sa come saccheggiare la musica commerciale contemporanea, estrapolandone gemme da proiettare nella galassia della jazz song. Così, l’irresistibile appeal melodico si arricchisce di conturbanti armonizzazioni e ritmi che portano l’eccitazione strumentale ai massimi livelli, come avviene nel suo più recente album, Beautiful Life, col suo repertorio R&B, latino e pop (Bob Marley, Marvin Gaye, Ani DiFranco) proiettato in un’orbita jazzistica grondante di soul.

Originaria di Detroit, Dianne Reeves è la principale voce femminile del jazz odierno. La sua notorietà internazionale, se mai ce ne fosse stato bisogno, è stata ulteriormente amplificata dall’apparizione nel film di George Clooney Good Night, and Good Luck, la cui colonna sonora è valsa alla Reeves l’ennesima affermazione ai Grammy Awards come migliore cantante di jazz, successo ora ripetuto con Beautiful Life (Grammy 2015 come migliore disco di jazz vocale).

La carriera solistica della Reeves inizia a decollare all’inizio degli anni Ottanta. Nel 1984 va in tournée con Harry Bellafonte poi, nel 1987, è la prima cantante a essere messa sotto contratto dalla rinata Blue Note, etichetta discografica per la quale ha inciso poi sino al 2008. Abituata a muoversi con disinvoltura tra il jazz e il pop, negli ultimi quindici anni la Reeves si è concentrata principalmente sulla sua attività jazzistica, portando a nuovi fasti il lascito di Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan e Carmen McRae. Particolarmente importante è stata la sua collaborazione con Wynton Marsalis e la Lincoln Center Jazz Orchestra.

Il pandeiro è un tamburo a cornice di origine arabo-mediterranea. In mano agli schiavi provenienti dall’Africa è giunto sino in Brasile, dove è diventato uno degli strumenti basilari per dare pulsazione a samba, choro, baião, capoeira e via ritmando. Gian Luigi ‘Bubi’ Staffa inizia a suonare il pandeiro nel 1998, applicandone la caratteristica sonorità a svariati generi musicali: choro, samba, funk, jazz, latino-americano, folk, sperimentale, jungle e drum’n’bass. Nel 2001 entra a far parte del gruppo di musica sperimentale Sea of Cortèz, col quale perfeziona sia l’utilizzo del pandeiro processato con effetti elettronici che le tecniche dell’improvvisazione.

Ha collaborato con musicisti del calibro di John De Leo, Marc Ribot, Howe Gelb, Hugo Race, Mark Olson, Bart Ramsey, Bill Elm, Steve Wynn, Jono Manson.

Informazioni

Jazz Network, tel. 0544 405666, fax 0544 405656

e-mail: ejn@ejn.it

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