CUBA libri.Torna “Cimarrón – Biografia di uno schiavo fuggiasco” di Miguel Barnet

Che bello tuffarsi nuovamente tra le pagine della Cimarrón- Biografia di uno schiavo fuggiasco dell’etnologo e scrittore Miguel Barnet di cui è appena stata pubblicata la nuova e bella edizione italiana a cura di Elena Zapponi, presentazione di Italo Calvino per i tipi della Quolibet edizioni di Macerata

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Fidel Castro – biografia non autorizzata di G.Lupi

6. dicembre 2011 – 01:13No Comment
Fidel Castro – biografia non autorizzata di G.Lupi

Il versatile scrittore-editore-giornalista toscano Gordiano Lupi continua a sfornare libri come autore, editor e traduttore di scrittori cubani. In particolare la sua attività critica sul regime castrista ha scatenato accesi dibattiti tra amici e nemici di Cuba socialista, e consentendogli allo stesso tempo di diventare un punto di riferimento  per chi vuol seguire le voci del dissenso cubano nel nostro paese. Ora sotto la lente di Lupi è finito il lider maximo: Fidel Castro – biografia non autorizzata (edizioni A.Car)

“Fidel Castro è sempre stato un brillante   parlatore, un uomo erudito e colto. Oratore spigliato che  esprimeva concetti  importanti con proprietà di linguaggio,  travolgente e coinvolgente con i  suoi interlocutori. Un vero e  proprio capo di grande personalità e  magnetismo capace di  ipnotizzare le masse e ricevere consensi. Non ha mai  accettato la  sconfitta, è sempre stato testardo fino alle estreme  conseguenze e  non si è mai dato per vinto. Non ha mai amato la disciplina,  si è  sempre sentito padrone di se stesso, non si è mai iscritto a un partito   e non ha mai voluto sottostare a regole gerarchiche e formalismi.  La sola  persona che ha influenzato la sua indipendenza è stata  Celia Sánchez,  consulente rivoluzionaria, donna fidata e amante  sulla Sierra. Fidel ha  avuto un’educazione cattolica, ma in vita  sua si é comportato nei modi più  assurdi nei confronti dei culti  religiosi, arrivando a vietarli dopo il  trionfo della rivoluzione  e rinchiudendo preti e santéros nelle famigerate  UMAP (veri e  propri lager per antisociali). In tempi recenti Fidel si è   riavvicinato alla religione e la visita di Papa Giovanni Paolo II  all’Avana  ha rappresentato un evento storico. Fidel è sempre stato  un pragmatico, ha  sempre fatto ciò che più gli conveniva,  plasmando idee e rapporti secondo le  necessità del momento. Non è  mai stato razzista, anzi ha contribuito a  smussare il razzismo  strisciante presente a Cuba. Non è mai stato un  marxista  ortodosso, la rivoluzione cubana è la sua rivoluzione, il movimento   di pensiero nato dalla sua forte  personalità di caudillo   latinoamericano”.

(testo diffuso dall’editore)

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