Regina del violino jazz (Photo Gallery)
Il concerto Crossroads di Castelfranco Emilia con REGINA CARTER, la numero uno del violino jazz, è da incorniciare e da appendere nel foyer del Teatro Dadà assieme ai poster che ricordano gli spettacoli teatrali più importanti presentati su questo palcoscenico. Infatti il progetto dedicato a Ella Fitzgerald e la performance del quartetto della Carter sono stati 90 minuti di swing che non si sentiva da tempo da queste parti, suonato con un’eleganza cristallina e con una padronanza tecnica che solo la talentuosa Regina è in grado di esprimere.
Musica che ti emoziona, ti entusiasma e ti fa battere il piede dalla prima all’ultima nota pur attraversando tutti gli stili della musica afroamericana dal jazz al blues al funky soul. Sì, avete capito bene, non è stato solo mainstream jazz (bistrattato da parecchi intenditori!) e questo va detto ai tanti appassionati di musiche afroamericane poco curiosi di farsi sorprendere andando alla scoperta dei musicisti. Purtroppo sono molti coloro (e tra costoro anche giornalisti e critici musicali) che si fanno vedere solo con i nomi rassicuranti, i “grandissimi” del jazz cervellotico, di ribellione perenne. E ovviamente bollano, ingiustamente, il mainstream jazz come qualcosa di superato e quindi da snobbare. Invece la Regina del violino è un’artista di grandissima versatilità, con una tecnica stupefacente, una proprietà di linguaggio e un controllo timbrico da brividi. Una musicista completa che va seguita con più attenzione e non solo perchè si tratta della miglior violinista jazz in circolazione: è una autentica ambasciatrice della musica afroamericana.
Magistrale, pulita, senza sbavature la prestazione del trio di accompagnamento: Marvin Sewell, chitarre; Reggie Washington, contrabbasso; Alvestre Garnett, batteria.
Questo concerto, il primo di Crossroads a Castelfranco, introdotto da Giulio Vannini, è qualcosa da ricordare nei nostri diari.
gfg