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José Martí: Coltivo una rosa bianca

28. marzo 2013 – 19:024 Comments
José Martí: Coltivo una rosa bianca

Chi non ha ascoltato almeno una volta Guantanamera, l’icona della canzone cubana nel mondo? Molto pochi, da quel che vedo. E tra questi, pochissimi sanno che quelle strofe sono tratte dalla raccolta dei Versos Sencillos (versi semplici) del poeta cubano José Martì. Versi semplici, di fine Ottocento, che sopravvivono al tempo e si offrono come spunto per una riflessione delle coscienze moderne. E allora ogni tanto vi faremo conoscere in ordine sparso alcune delle poesie di Martì. Iniziamo con la brevissima, ma ricchissima di sentimento, Cultivo una Rosa Blanca.

José Martí (1853 – 1895), indipendentista, considerato l’Apostolo della Rivoluzione dei Barbudos, è stato una grande combattente per le libertà dei popoli latinoamericani. Ma qui ci interessa dirvi che è anche il poeta più amato dai cubani e i cui versi continuano ad ispirare gli intellettuali contemporanei.

CULTIVO UNA ROSA BLANCA

Cultivo una rosa blanca  (coltivo una rosa bianca)

En Julio como en Enero, (a luglio come a gennaio)

Para el amigo sincero  (per l’amico sincero)

Que me da su mano franca. (che mi dà la sua mano franca)

Y para el cruel que me arranca (E per il crudele che mi strappa)

El corazón con que vivo,  (il cuore con cui vivo,)

Cardo ni oruga cultivo: (né cardo né gramigna coltivo:

Cultivo la rosa blanca  (coltivo la rosa bianca.)

Tratta da “Guantanamera – le più belle poesie cubane” di J. Martí

Zelig editore, che ringraziamo.

A.B.

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