LATIN JAZZ con  FLAMENCO: Daniel García Trio

Bellissimo omaggio ai grandi precursori del jazz flamenco e una nuova via al latin jazz quello che abbiamo ascoltato a Correggio Jazz 2024 con “La Via de la Plata” dal trio del pianista spagnolo Daniel García completato da due musicisti cubani (entrambi di Santa Clara): il contrabbassista Reinier Elizarde “El Negron” e il batterista Michael Olivera.

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Barbara Casini: “Uma Mulher”, tra jazz e samba

19. aprile 2015 – 16:23No Comment
Barbara Casini: “Uma Mulher”, tra jazz e samba

A tre anni dal suo ultimo cd, Agora Tà, e a cinque dal suo precedente album su Philology, Barato Total, Barbara Casini – una delle più straordinarie e intense voci femminili italiane – torna a farsi ascoltare con “Uma Mulher” (Philology, distr. I.R.D.). Alla recensione segue  una breve intervista.

La cantante toscana ha coinvolto per “Una Mulher” due diverse formazioni, una banda dupla, come si evince dalla stessa copertina del cd: il primo con Alessandro Lanzoni al pianoforte, Gabriele Evangelista al contrabbasso e Bernardo Guerra alla batteria; l’altro con Seby Burgio al pianoforte, Marco Siniscalco al basso elettrico ed Enrico Morello alla batteria. Due trii dalle sonorità differenti che hanno permesso a Barbara Casini di esprimersi a tutto campo: “Il gruppo con Lanzoni è più jazzistico, suona in modo più aperto, il ritmo ovviamente non manca ma è più spezzato, articolato. Invece il trio con Burgio è più latin, il groove è più chiaramente brasiliano, il tempo “rotola” con grinta e insieme rilassatezza”, spiega Barbara Casini. Molte delle 12 canzoni del Cd recano la sua firma, ma non mancano omaggi a grandi artisti della musica brasiliana (Ivan Lins, Danilo Caymmi) di cui la cantante è autorevolissima interprete e profondissima conoscitrice. In inglese  canta “Life Reasurrance”, scritta a quattro mani con Paolo Silvestri, già collaboratore di Ivano Fossati e Sergio Cammariere. In sintesi: un disco molto raffinato, fra jazz, profumi brasiliani, accenti di latin jazz e canzone squisitamente d’autore. Album consigliatissimo.

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L’intervista.

E’ uscito da poco il tuo nuovo disco insieme ad una “banda dupla”, come si legge nel titolo in copertina. Ci racconti la genesi di questo lavoro?

B: Era da tempo che volevo fare un disco con canzoni mie, ma non avevo trovato la formula giusta. Recentemente ho avuto la fortuna di incontrare due giovanissimi pianisti, poco più che ventenni, Alessandro Lanzoni e Seby Burgio, con i quali ho sperimentato un’immediata sintonia. Ho subito pensato che ognuno di loro poteva essere il perno attorno a cui far nascere un gruppo, e che questi due diversi gruppi potevano essere finalmente la giusta formula per realizzare il mio disco.

Due gruppi diversi e due modi diversi di suonare?

B: Sembra un volersi complicare la vita, invece è un modo per non scegliere fra due situazioni musicali che mi sono ugualmente congeniali, pur nella loro diversità, visto che se non fossero diverse, non avrebbe senso questa operazione. Diverse come? Il gruppo con Lanzoni è più jazz, suona in modo più aperto, il ritmo ovviamente non manca ma è più spezzato, articolato. Il gruppo con Burgio è più latino, il groove è più chiaramente brasiliano, il tempo “rotola” con grinta e insieme rilassatezza.

In questo nuovo lavoro discografico hai anche inserito brani scritti da te. Di nuovo Barbara Casini in veste di compositrice?

B: Ci sono ben otto brani originali scritti da me, e questo mi riempe di gioia. “Respira piano” e “Uma mulher” sono esempi perfetti delle due anime di questo disco. “Respira Piano” è una canzone che ho scritto in occasione della nascita del figlio di una mia amica. Volevo una cosa aperta ma che seguisse il filo, che “respirasse”, appunto, con un sorriso di fondo: il risultato è perfetto! “Uma Mulher” è un pezzo teso, triste, che non doveva diventare enfatico, ma avere quell’andamento circolare tipico del samba lento, su cui appoggiarsi, senza forzare: obiettivo colto in pieno! E’ sempre una grande emozione vedere le proprie composizioni prendere forma, magari allontanarsi anche un poco dall’idea di partenza proprio grazie al dialogo e al confronto con gli altri musicisti.

Ancora una volta il Brasile e la sua musica sono protagonisti.

B: In questo disco il Brasile è sempre presente, ma senza nessuna intenzione filologica. Il brano di Paolo Silvestri esula decisamente, ma anche questo è un vecchio desiderio finalmente realizzato: avevo sempre pensato che fosse un brano cantabilissimo, e finalmente sono riuscita a scrivere un testo adeguato all’intenzione del compositore.

Ed infine?

B: Ed infine, posso solo ringraziare i musicisti che hanno partecipato a questo lavoro e con i quali spero di continuare a lungo a divertirmi ed emozionarmi.

(intervista tratta dal sito ufficiale di Barbara Casini)

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