CUBA libri.Torna “Cimarrón – Biografia di uno schiavo fuggiasco” di Miguel Barnet

Che bello tuffarsi nuovamente tra le pagine della Cimarrón- Biografia di uno schiavo fuggiasco dell’etnologo e scrittore Miguel Barnet di cui è appena stata pubblicata la nuova e bella edizione italiana a cura di Elena Zapponi, presentazione di Italo Calvino per i tipi della Quolibet edizioni di Macerata

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S.DOMINGO/ “I gatti non hanno nome”

24. febbraio 2016 – 23:25No Comment
S.DOMINGO/ “I gatti non hanno nome”

Freschissimo di stampa, l’interessantissimo libro che consigliamo per una piacevolissima lettura di sapore “caraibico”: scritto dalla dominicana Rita Indiana, “I gatti non hanno nome” (170 pagg., 16 Euro – NN Editore – trad. di Vittoria Martinetto) è “Letteratura flow, sincopata, fraseggio da poesia 
di strada, cadenza da merengue anfetaminico
 e uno strano sapore di poesia beat filtrata dal realismo magico” (Xavi Sancho, El País).

“I gatti non hanno nome, lo sanno tutti. Ai cani, invece, qualunque cosa va bene, si buttano lì una o due sillabe a caso e gli rimangono appiccicate con il velcro.” La giovane protagonista di questo libro non ha nome. Passa l’estate lavorando come segretaria nella clinica veterina- ria degli zii mentre i genitori sono in Europa. Intanto annota su un quaderno i possibili nomi per un gatto, ispirandosi alle persone e agli animali che colpisco- no la sua immaginazione. Come Zio Fin, che sguscia di stanza in stanza per evi- tare le sfuriate della moglie, Zia Celia, la cui rabbia si proietta in forma di scritte al neon. Come Armenia, la cameriera che da bambina curava la tubercolosi con un cucchiaio; e ancora come Radamés, il ragazzo di Haiti la cui voce sembra uno sciroppo per la tosse. In “I gatti non hanno nome” (NNeditore), libro impossibile da riassumere se non leggendolo, Rita Indiana illumina quel breve, magico momento della vita in cui ci si mette in cerca della propria identità. Quando, per mantenere uno sguardo incantato sul mondo, si deve scendere a patti con la realtà senza abbandonare del tutto l’ingenuità dell’infanzia. Miscelando la pop art al “reale meraviglioso caraibico”, la scrittrice ci consegna il ritratto di una ragazzina indimenticabile.

Rita Indiana è nata nel 1977 a Santo Domingo. Figura chiave della lettera- tura caraibica contemporanea e leader della band di merengue alternativo Rita Indiana y los Misterios, ha scritto romanzi e racconti, tradotti negli Usa, tra cui Ruminantes, Ciencia succión e Papi (di prossima pubblicazione per NNE). Blogger, conduttrice radiofonica, Rita è attivista del movimento per i diritti LBGT.

Vittoria Martinetto insegna Lingua e Letterature Ispanoamericane all’Università di Torino, e ha tradotto, fra gli altri, Alejo Carpentier, Julio Cortázar, Manuel Puig, Mario Vargas Llosa, António Lobo Antunes.

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