Uruguay e Messico: cosa fare per combattere la droga
Nell’Uruguay di Pepe Mujica, cannabis e marijuana sono controllate e vendute dallo Stato. In Messico invece non si sa come uscire dalla tragedia colossale del narcotraffico. Diego Osorno, giornalista messicano, sta viaggiando nel mondo per parlare del problema e dire la sua su cosa bisognerebbe fare per combattere questo cancro.
Mentre “I consumatori di cannabis – si legge su Repubblica – potranno acquistare in Uruguay “un massimo di 10 grammi la settimana”, a meno di 1 dollaro al grammo, dopo essersi iscritti a un registro nazionale, in Messico chi ha il monopolio di tutto ciò sono i vari cartelli del narcotraffico che condizionano la vita del paese, la libertà dei cittadini e libertà di informazione. Sono migliaia i giornalisti uccisi negli ultimi anni dai narcotrafficanti e complici. Durante l’incontro tenutosi alla Sala Borsa di Bologna, alla presenza dell’esperto di cose messicane Pino Cacucci, il giornalista messicani Diego Osorno, “il Roberto Saviano dell’America Latina”, rispondendo a una domanda su che fare per uscire dalla bruttissima pagina odierna del Messico, ha buttato lì qualche strada da percorrere. Tra queste, la principale sarebbe la legalizzazione della marijuana e di altre sostanze stupefacenti.
Verrebbe da dire “Elementare Watson!”. Però bisogna fare i conti con le mafie, le lobbies, le banche, che lucrano su questa sporca guerra e quindi: chi ha il coraggio di contrastare e sconfiggere queste organizzazioni criminali? Non bisogna poi dimenticare che anche i politici corrotti messicani e quelli “puri” degli USA si guardano bene dall’intervenire contro illegalità di ogni tipo, in quanto il business in ballo è immenso se si pensa che i consumatori statunitensi di droghe sono stimati attorno ai venti milioni, con tutto ciò che significherebbe debellare il fenomeno dal punto di vista economico e anche per l’ordine pubblico e sociale negli Usa se venisse a mancare cocaina, marijuana, cannabis & C.
Pubblichiamo un’intervista-video con il giornalista messicano in occasione della presentazione del suo libro Z,La guerra dei Narcos (La Nuova Frontiera)