LATIN JAZZ con  FLAMENCO: Daniel García Trio

Bellissimo omaggio ai grandi precursori del jazz flamenco e una nuova via al latin jazz quello che abbiamo ascoltato a Correggio Jazz 2024 con “La Via de la Plata” dal trio del pianista spagnolo Daniel García completato da due musicisti cubani (entrambi di Santa Clara): il contrabbassista Reinier Elizarde “El Negron” e il batterista Michael Olivera.

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Novità ALFA Music: BRIZA e VIVO SONHANDO

18. febbraio 2022 – 22:31No Comment
Novità ALFA Music: BRIZA e VIVO SONHANDO

Due interessantissime novità  discografiche in omaggio alla musica popolare brasiliana (MPB) e ai suoi autori più importanti sono BRIZA di Madalena e VIVO SONHANDO del trio Muscoso, Mazzaro, Rainone,  entrambi pubblicati recentemente dall’etichetta Alfa Music.

Madalena, Briza

Briza, un piccolo grappolo di cuori vegetali fissato lungo il suo stelo che ama abbandonarsi al vento. Sotto il suo soffiare suonano una sottile musica che parla di leggerezza e libertà, un sibilo delicato ma presente, capace di nascondere il rumore dei nostri passi fra le radure, ma di dare spazio alla voce ed al suo canto. Arrivano da lontano queste note che sento. Portano i colori di un paese che grazie alla sua musica ha conquistato il mondo.

Choros, bossanovas e canzoni popolari che raccontano un Brasile vitale e multiplo nella sua natura india ed afro-discendente. Proprio lì, lontano dal sibilo della nostra erba sonaglina, vive una brisa avvolgente e calda, quella stessa brezza tropicale che ha dissolto i “pianti” del sax di Pixinguinha, che ha cullato i pensieri di Caymmi, che ha spettinato i capelli ribelli di Chico Buarque, ispirato le melodie di Ivan Lins e Djavan, spingendo le jangadas della sua Maceiò oltre la barriera corallina.

Un incantesimo. Quel vento che arriva da lontano ha ammaliato anche Madalena, portandola ora, donna già realizzata nel suo percorso professionale, ad esprimersi con il canto superando canoni e regole, nel nome di una passione.

I suoi compagni di viaggio, sulla strada di questo amore verso alcuni straordinari classici della musica brasiliana, sono musicisti che da molti anni esprimono con la loro arte, grandi affinità con questa cultura sonora. Stefano Nencha, Stefano Nunzi, Alessandro Marzi, ma anche guests come Eddie Palermo e Nicola Stilo. Con loro, queste nove canzoni creano incanto. Gli strumenti raccontano, le note intrecciano tessuti sonori essenziali sui quali la voce di Madalena diventa una brezza tropicale, quel soffio di vento elegante che scuote un tappeto di piccoli cuori. Vibranti, dondolano su quelle piccole spighe leggere, nel mare di briza sul quale la sorprendente e calda voce di Madalena naviga sicura. (Max De Tomassi)

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Madalena. Parto da qui, dal mio nome d’artista esordiente, la persona che è tornata al canto a cinquant’anni, gli anni della più intensa maturità femminile; anni in cui la riflessione sul sé diventa un’esigenza di vita, che si sprigiona dalla natura stessa di un corpo di donna in trasformazione; anni in cui alla creatività biologica può seguirne una nuova, tesa a concepire idee ed emozioni estetiche.

Ma perché il Brasile? La canzone brasiliana esercita da sempre un fascino particolare su di me: per il valore poetico dei testi, per il suono seducente della lingua, per il ricorrere di sequenze melodiche e ritmiche che sono parte di una tradizione dalle radici profonde ma sempre libera e nuova. Senza contare che ci sono ragioni biografiche per questa scelta, legate a incontri fortunati e a insegnamenti di cui sono grata; fra tutti quelli di Irio de Paula che a suo tempo, quando avevo poco più di vent’anni, mi ha educata all’ascolto delle molte voci del Brasile e mi ha suggerito come trovare la mia voce ‘naturale’ per quella musica.

‘Natura’ è una parola chiave di questo progetto e si riflette nel titolo, BRIZA, che ho scelto insieme ai musicisti che mi hanno accompagnata e sostenuta in questa impresa: per cominciare Stefano Nencha e Stefano Nunzi, il nucleo primigenio, cui in seguito si è aggiunto, felicemente, Alessandro Marzi.

Briza è il nome di una pianta comune nel Mediterraneo e in molte zone temperate della terra, comprese vaste aree del Brasile. La chiamano anche ‘erba sonaglina’, perché i suoi steli esili reggono piccole spighe che scosse dal vento vibrano, producendo un fruscio, un suono naturale, avvolgente, essenziale. Proprio così vuole essere il sound lungamente cercato di questo disco: naturale, avvolgente, essenziale. Ad artisti di limpida formazione jazz ma straordinariamente sensibili alla musicalità del Brasile, la voce si aggiunge seguendo con semplicità il dettato di melodie complesse che in sé esaltano il ritmo della parola, in una proposta di canzoni d’autore del ricchissimo repertorio della musica tradizionale e MPB (Musica Popular Brasileira), da Pixinguinha e Dorival Caymmi a Chico Buarque, Edu Lobo, Ivan Lins e Djavan. Fa eccezione Skylark di Hoagy Carmichael, uno standard americano qui proposto con un arrangiamento consono all’atmosfera del disco.

Il disco è stato registrato nel febbraio 2021, in uno studio immerso nel verde della campagna romana (“La Strada” di Enrico Furzi) e coglie la gioia di ritrovarsi dopo tanto tempo a fare musica insieme. Per questo la scelta artistica è stata di registrare la voce e gli strumenti in contemporanea ‘come se’ fossimo in concerto, ‘come se’ ciascuno di noi fosse anche il pubblico dell’altro: una presa diretta che ha privilegiato sempre l’emozione sulla perfezione.

La voce esplora con curiosità un paesaggio sonoro creato dalla chitarra agile e sofisticata di Stefano Nencha, dal suono centrato e scattante del basso di Stefano Nunzi, dalle fascinose e sempre imprevedibili percussioni di Alessandro Marzi, un paesaggio sonoro che è stato, in quel momento e in quel luogo, il nostro Brasile. A rendere l’album più prezioso sono intervenuti Eddy Palermo e Nicola Stilo con il loro talento geniale. Un onore e un privilegio immenso averli avuti con noi per un tratto di questo viaggio.  (Madalena )

 

Track List

 

  1. 1. É doce morrer no mar (Dorival Caymmi)
  2. 2. Carinhoso (Pixinguinha)
  3. 3. Samba da minha terra/Vestido de bolero (Dorival Caymmi)
  4. 4. Rosa (Pixinguinha)
  5. 5. Samba e amor (Chico Buarque)
  6. 6. Beatriz (Edu Lobo)
  7. 7. Madalena (Ivan Lins)
  8. 8. Flor de lis (Djavan)
  9. 9. Skylark (Hoagy Carmichael)

Personnel

Madalena vocals

 

Featuring:

Stefano Nencha guitar

Stefano Nunzi bass

Alessandro Marzi percussions

 

Special guets:

Eddy Palermo guitar on tracks 7,8

Nicola Stilo flute on tracks  4,5,6

 

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Ivana Muscoso, Mari Mazzaro, Salvatore Rainone: VIVO SONHANDO  (Alfa Projects)

Vivo Sonhando” è il titolo di una composizione del grande musicista ed autore brasiliano di A. C. Jobim, che dà il nome anche a questo lavoro, incentrato appunto sulla musica del geniale artista carioca, pioniere della fusione della propria tradizione musicale, con quella d’oltreoceano. Anche in questo progetto l’idea della contaminazione rimane dominante, “aggiornandola” però agli usi e costumi della musica attuale.

Da tanto tempo canto e suono alcuni dei brani più famosi di Jobim ( chi è che non ne ha mai ascoltato almeno uno), finchè nel 2019, grazie alla collaborazione con il bassista e contrabbassista napoletano Mario Mazzaro, ed alle sue bellissime idee di arrangiamento, ho iniziato ad interpretare Jobim come mai prima.

Dopo una lunga lavorazione durata circa due anni, concerti e, purtroppo lunghe pause forzate, sono riuscita finalmente a dar vita a questa esperienza per me, meravigliosa, intrisa di sonorità soul, funky, jazz, pop, dove ogni brano trova un modo diverso dal suo originario, e dove tuttavia gli eleganti motivi ideati da Jobim, restano assoluti i protagonisti.

“Vivo Sonhando” racchiude in due parole quello che la Musica e questo progetto significano per me: vivo sognando…! E per una curiosa assonanza si potrebbe anche leggere come: vivo suonando!

Ivana Muscoso

Questo bel progetto di Ivana Muscoso ha qualcosa di sorprendente e inatteso nelle sue sonorità, con versioni davvero inusuali di brani famosi di Antonio Carlos Jobim.  Arrangiamenti con atmosfere mutuate dalla musica afroamericana, che sono a tratti sospese, a tratti sorprendentemente funky, soul, jazz.
Il pianoforte e la bella voce di Ivana Muscoso sono un fil rouge che attraversa la grande compattezza del suo trio, nel corso di tutto l’album, suonato peraltro molto bene.  “Vivo Sonhando” scorre con la sensazione che la grande musica come quella di Jobim può essere proposta e rielaborata in arrangiamenti che, anche se sembrano lontani dal clima delle sue composizioni, le restituiscono invece tutta la sua intensa bellezza.
Complimenti a Ivana e ai suoi musicisti per le belle idee musicali messe al servizio di questo grande compositore della MPB.
 
Stefania Tallini
  1. 1. Corcovado A. C. Jobim
  2. 2. Wave A. C. Jobim
  3. 3. Vivo sonhando (Dreamer) A. C. Jobim /Gene Lees
  4. 4. A felicidade A. C. Jobim / V. De Moraes 3:30
  5. 5. Agua de beber A. C. Jobim / N. Gimbel / V. De Moraes
  6. 6. Favela (Somewhere in the hills) A. C. Jobim / Ray Gilbert / V. De Moraes
  7. 7. Samba de uma nota so A. C. Jobim / Newton Mendonca
  8. 8. Agua de março (La pioggia di Marzo) A. C. Jobim / I. Fossati
  9. 9. Fotografia (Photograph) A. C. Jobim / Ray Gilbert

Personnel

Ivana Muscoso  piano, keyboards & voice
Mario Mazzaro  bass & double bass
Salvatore Rainone  drums

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