ROCCA JAZZ, i 10 concerti a IMOLA dal 3 giugno al 5 agosto 2025

Seconda edizione di “ROCCA JAZZ “, la rassegna estiva del Caffè Della Rocca di Imola in collaborazione con il Combo Jazz Club in uno degli angoli più suggestivi di Imola. Un cartellone di Jazz e musiche del Sudamerica in programma dal 3 giugno al 5 agosto 2025, la manifestazione musicale di quest’anno celebra anche il 40° compleanno del super attivo Combo Jazz Club.

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FLAMENCO JAZZ. L’Olé del gaditano ANTONIO LIZANA

26. maggio 2025 – 08:33No Comment
FLAMENCO JAZZ. L’Olé del gaditano ANTONIO LIZANA

Note sul concerto del sassofonista-cantaor di Cadice Antonio Lizana con il suo quintetto al Teatro Asioli di Correggio, sabato 24 maggio, il più originale e il più frenetico e infuocato spettacolo non solo di Correggio Jazz, ma di tutto il cartellone del festival itinerante Crossroads 2025. Incantevole! 

 

Lo dico subito: Il concerto del sassofonista-cantaor Antonio Lizana in quintetto al Teatro Asioli di Correggio, sabato 24 maggio, è stato senza dubbio il più originale e, a mio parere, tra i migliori in assoluto di tutti quelli del cartellone Crossroads 2025 cui ho assistito finora. Una serata d’arte a tutto tondo che tocca corde profondissime sia dal punto di vista musicale che storico e sociale.
Il giovane musicista gaditano combina varie espressioni dell'” arcipelago” del flamenco con grande vivacità e maestria. La vivacità culturale di Cadice, la terra natia di Lizana, importante crocevia di culture che assieme a Siviglia e Jerez de la Frontera ha svolto storicamente un ruolo fondamentale per mettere le basi del flamenco, un’arte nata dall’intreccio di etnie, costumi, culture e lingue differenti, cioè Gitani, Ebrei, Arabi, Musulmani e Cristiani.
L’ottimo Lizana (sulla scia del sassofonista Pedro Iturralde, il primo a intrecciare colori del flamenco, musiche folkloriche andaluse e jazz) mostra una magistrale capacità di combinare sassofono jazz, complessità ritmica, canto e danza del flamenco in un unico stile che diventa davvero spettacolo e comunicazione. 
Perché flamenco non è solo il fenomeno musicale/coreutico (dove la vocalità si sviluppa attraverso lunghe serie di suoni e timbri su una sillaba modulando l’effetto ‘lamento’ e in parallelo alla danza del bailaor/percussionista che ritma con i tacchi, le nacchere, lo schioccare delle dita, il battito delle mani (palmas) e con movimenti sensuali che contribuiscono all’insieme della rappresentazione artistica) ma è un modo di sentire la vita, un elemento identitario di quel meticciato. In sintesi, si è trattato di un concerto davvero affascinante, in cui vari stili e spirito gitano jazzificati si sono mescolati perfettamente a cante jondobailepalos flamenchi, alegrias (il la alla serata), compàs binari e ternari (misure musicali), tanguillossiguiriyasbuleriasjaleos, testi di amore e nostalgia di ritorno dalle Americhe, qualche accento e sfumature latin, e naturalmente rumba flamenca. Un mosaico non facile da decodificare, ma che Lizana ha saputo abilmente rendere piacevole, coniugando lingue flamenche, Camaron de la Isla e Charlie Parker in chiave moderna con il contributo di straordinari artisti, che a turno hanno avuto il giusto spazio da protagonisti con assoli convincenti: i connazionali Daniel Garcia (piano), El Mawi de Cadiz (danza e cori) e gli iraniani, di adozione ispanica,  Arina Keshishi (basso elettrico) e Shayan Fathi (batteria).
In sintesi, il progetto presentato a Correggio Jazz si è rivelato un ponte musicale portentoso che collega Cadice alle Americhe, ci riconnette alle radici vere per riscoprirne poi le forme musicali autentiche, i suoi percorsi di andata e ritorno (Ida y Vuelta), le intricate commistioni culturali. E nello specifico i tratti peculiari del flamenco: le raffinatezze e l’aspetto percussivo, frenetico e indiavolato delle sonorità andaluse, e soprattutto la parte virtuosistica, che il flamenco condivide con il jazz. Una via andalusa al jazz ispanico, idioma di grande intensità e che meriterebbe di essere conosciuto meglio nel Bel Paese.
(Gian Franco Grilli)

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